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Amburgo anni ’60.

In un momento storico di grandi sperimentazioni musicali, gli esordienti Beatles stanno “provando” il loro sound nei locali del quartiere Reeperbahn. In giro per i night club della città tedesca si esibisce anche un gruppo di italiani che cattura l’attenzione dei ragazzi di Liverpool.

Si tratta del quartetto di Marino Marini già noto a Paul McCartney che in Inghilterra ha avuto modo di apprezzarne il chitarrista, un ventiduenne napoletano di nome Gaetano Savio. Anche Savio è agli esordi come musicista e presto diventerà una figura importante nel settore discografico italiano. Alcuni lo ricorderanno come l’autore di Cuore matto e Maledetta primavera, per altri invece resterà nella memoria come il cantante degli Squallor!

Non c’è da stupirsi, poiché la dissacrante band delle «male parole» era composta da autentici pezzi da novanta dell’industria musicale: parolieri, compositori, produttori, personaggi che hanno fatto la storia della musica leggera italiana; autentici professionisti del settore discografico che un po’ per sfida, un po’ per noia, animati da profonda goliardia, decisero un bel giorno di infrangere le regole e divertirsi insieme per sfidare l’oppressiva censura e ridere di vizi e costumi di un intero Paese.

Il complesso nasce a Milano nel 1969 e,anche se a prevalere è una certa napoletanità, è sostanzialmente errata l’etichetta di «gruppo napoletano» che talvolta viene affibbiata agli Squallor. La band è composta da un milanese, un fiorentino e due napoletani.

«Ma chi erano questi qua?!». Ricordiamoli velocemente uno per uno:

Daniele Pace: milanese, classe 1935. Entra nel mondo della musica negli anni ’50 come cantante e chitarrista del gruppo I Marcellini. Dopo l’esperienza da musicista sulle navi da crociera (dove ha modo di cantare anche con Silvio Berlusconi) inizia la sua fortunata carriera di compositore e paroliere, scrivendo per tantissimi cantanti. Tra i suoi brani più noti ricordiamo: E la luna bussò; Nessuno mi può giudicare; Sarà perché ti amo; A far l’amore comincia tu; La pioggia.

Giancarlo Bigazzi: fiorentino, classe 1940. È noto nell’ambiente discografico italiano come uno dei parolieri più prolifici e apprezzati di sempre. Scrive canzoni fin da giovanissimo. Tra le sue opere più conosciute ricordiamo Rose Rosse, Lisa dagli occhi blu, Eternità, Si può dare di più, Montagne verdi, Erba di casa mia, Gloria, Notte rosa, Cosa resterà degli anni ’80, Gli uomini non cambiano, Non amarmi, Perché lo fai, Bella stronza. Come discografico ha prodotto i lavori de I Califfi, Il Giardino dei Semplici, Raf, Marco Masini, Umberto Tozzi e tanti altri.

Alfredo Cerruti: napoletano, classe 1942. Entra nel settore discografico negli anni ’60 e ne raggiunge i vertici nei primi anni ’70 diventando direttore artistico della CBS, della CGD e in fine della Ricordi. Dotato di grande intuito per i potenziali successi, ha prodotto i più importanti artisti della musica italiana. È noto al gossip come fidanzato della cantante Mina e grande amico di Renzo Arbore. È stato autore televisivo per trasmissioni come Chi tiriamo in ballo, Indietro tutta, Cocco, Stasera mi butto, Domenica In e tante altre.

Gaetano Savio (detto Totò): napoletano, classe 1937. Inizia la sua carriera di musicista a diciassette anni come chitarrista del celebre quartetto di Marino Marini assieme al quale si esibisce in spettacoli dal vivo in giro per l’Europa. Nel 1961 inizia ad incidere dischi da solista e si impegna nell’attività di compositore. Nel 1967 arriva il primo grande successo con il suo brano Cuore Matto interpretato da Little Tony, ma Savio compone musiche anche per artisti del calibro di Franco Califano, Massimo Ranieri, Mario Tessuto, I Camaleonti, Michele Zarrillo, Loretta Goggi e tantissimi altri.

Elio Gariboldi: noto ad alcuni fans del gruppo come «il misterioso quinto Squallor». È presente solo agli esordi, comparendo anche nella foto sul primo singolo della band, ma la sua partecipazione al progetto con i quattro amici termina nel 1973 a causa di impegni lavorativi.

La storia discografica degli Squallor ha ufficialmente inizio nel 1971 con il 45 giri 38 Luglio.

L’idea viene ad Alfredo Cerruti, in quegli anni grande esperto di scherzi telefonici. Durante la visione di un film di Stanley Donen, Il mio amico il diavolo, il discografico napoletano resta colpito dalla voce dell’attore Peter Cook (il diavolo) mentre parla in un monologo con un suggestivo brano in sottofondo. Cerruti pensa che gli piacerebbe fare lo stesso: del resto, pur non essendo un cantante, ha una voce davvero notevole. Nel tempio della musica italiana, in mezzo a grandi amici compositori e parolieri, per testi e basi musicali c’è solo l’imbarazzo della scelta. Agli altri l’idea piace e Alfredo diventa il narratore ufficiale del progetto accanto alla voce cantata di Totò Savio. Il filo conduttore non può che essere la goliardia, del resto la risata è da sempre l’elemento cardine che anima la vita lavorativa di ogni componente del gruppo.

Dopo i successi degli album Troia e Palle, gli Squallor publicano i seguenti album: Vacca (1977), Pompa (1977), Cappelle (1978), Tromba (1980), Mutando (1981), Scoraggiando (1982), Arrapaho (1983), Uccelli d’Italia (1984), Tocca l’albicocca (1985), Manzo (1986), Cielo Duro (1988), Cambia mento (1994), oltre ad una lunga serie di raccolte e compilation.

Ma cosa hanno rappresentato gli Squallor in 25 anni di attività?  Analizzando attentamente l’opera  della band è possibile individuarne tre aspetti fondamentali : il ludico, il satirico e l’artistico. Il primo è l’aspetto provocatorio che ne ha decretato il successo. Il secondo è un aspetto forse meno visibile in superficie ma comunque facilmente intuibile: la pungente critica alla società italiana. Il terzo, quello più «esoterico», è rappresentato da momenti di pura genialità che hanno trasformato alcuni brani in raffinate opere d’arte. Non a caso, il noto critico Achille Bonito Oliva ha definito gli Squallor «dei dadaisti»

Ci congediamo da voi parlando di “Pompa”, uno degli album di maggior successo degli Squallor, che e’ stato ristampato in vinile-Picture Disc in occasione del Record Store Day 2020,giornata nata per celebrare i negozi di dischi indipendenti. Si tratta di una versione da collezione del tutto inedita(LP 180 gr.), a tiratura numerata e limitata (solo 500 copie), che sarà disponibile nei migliori negozi di dischi aderenti al Record Store Day!

Paolo Famiglietti

 

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