Mont Saint-Michel è un ricordo indelebile

Oggi sono uscito presto e tra le nuvole e il sole ho frugato nei ricordi all’improvviso dalla radio è partita una  musica. Era un brano di Amedeo Minghi.

Tante volte ospite in radio. Tutte le volte in cui l’ho incontrato gli ho parlato  di questa sua canzone. Il brano era St. Michel.

Da ragazzo ci sono stato a Mont St. Michel, nel nord della Francia. Quel posto non lo puoi dimenticare. Alloggiavo in un albergo dove l’alba era questa qui. La mattina non si sapeva  se era arrivata l’alta marea o no. Una cattedrale dove a volte il mare la fa diventare un’isola, e quando invece l’acqua si ritira non è più un’isola e magicamente una strada emerge in un attimo per collegarla nuovamente alla terra ferma.

Camminando su questa strada vedi  le barche che sono adagiate sulla sabbia paludosa che fino a pochi minuti prima era coperta dall’acqua. Mi son detto tante volte di volerci tornare. Non ho mai dimenticato questo posto. Poi quando si è ragazzi le cose si vedono e gustano da ottiche differenti. In maniera più superficiale.

Oggi saprei gustarne ogni istante e particolare. In realtà però ci son tornato tante volte. Ogni volta che la voce di Amedeo mi ha cantato questo brano. Canzone un po’ di nicchia ma bellissima.La descrizione è perfetta. La cosa clamorosa è che Minghi mi raccontò di non esserci mai stato.

La magia della musica o di una fotografia è anche questa. Aprire ali e cuore verso la libertà e l’immaginazione che oggi ci manca terribilmente. Parlare di un posto cercando di raccontarne in modo dettagliato tutto cercando di portare chi ascolta proprio lì. La puntina è pronta e il disco va e ogni volta che voglio tornare li so come fare.

Fabio Martini