Il mio Jolly porta fortuna

In questa foto si nasconde una storia.

Una di quelle che parte da lontano. Ieri e oggi che si uniscono. Tantissimi anni fa la passione per la musica e le parole mi portarono a costruire un trasmettitore. Nelle ore di applicazioni tecniche al Santa Maria.

Transistor e un kit comprato nel negozio sulla Casilina chiamato Elettronica Tulli. Che poi il nome era quello del proprietario di una importante tv privata dell’epoca. Tele Studio canale 61.

In classe tutti dovevano fare qualcosa. E io decisi di costruire qualcosa che mi potesse consentire di trasmettere dalla mia camera qualcosa per i vicini. La mia musica, le mie parole.

Parlo di vicini perché il raggio di azione di quel segnale era al massimo di un chilometro.

Diedi anche un nome a quella mia prima avventura. Non c’era bisogno di autorizzazione. Erano i primi anni 80. Il nome lo presi dal mio gatto di casa.

Si chiamava Jolly ed era bianco e nero come questo alle mie spalle durante la diretta dell’altro giorno.

E così all’improvviso è tornato in mente tutto. Senza quella parte di vita arrivata per gioco e sfida, non ci sarebbe nulla di quello che c’è oggi. Il bello della vita. La radio poi è stata ed è una magnifica avventura. Sono passati giorni, mesi e anni da quel Jolly. Non solo il mio micio ma una sorta di vera opportunità che poi è diventata sempre più grande.

Oggi sono ancora qui. Gestire una radio e una tv è ai limiti dell’impossibile. I tempi sono cambiati. Credo non esista attività con più burocrazia da seguire e preparare quotidianamente. Ogni giorno se ne inventano una.

Ma fino a che ci saranno entusiasmo e voglia nessuno mi fermerà. Nessuno ci fermerà.

Intanto passate un buon tempo.

Fabio Martini