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HIT PARADE STORY (31 marzo 1973)

Buon venerdì a tutti! Arriva il mese di aprile e continua, come di consueto, il nostro viaggio nel passato. Questa settimana vi parliamo di ciò che è successo di rilevante nell’ultima settimana di marzo del 1973: mondo del lavoro, calcio, premi Oscar ed ovviamente, la classifica dei singoli più venduti in Italia di quella settimana di 50 anni fa.

L’argomento di maggiore rilevanza sui quotidiani dell’epoca è l’importante accordo che riguarda i metalmeccanici privati. Dopo un negoziato “fiume”, durato ininterrottamente sessanta ore, viene raggiunto il sospirato accordo per la vertenza dei metalmeccanici privati, che interessa un milione e 300 mila lavoratori e ottomila aziende. Con l’intervento del Ministro del Lavoro Dionigi Coppo, la delegazione della Federmeccanica e quella della Federazione Unitaria dei metalmeccanici (Firn) raggiungono un accordo definitivo. Ora l’intesa sarà sottoposta alle assemblee di base. I dirigenti della Firn dichiarano: “È un’intesa soddisfacente che tiene conto largamente della piattaforma contrattuale definita a Genova e prevede notevoli miglioramenti economici e normativi. La linea essenziale è quella, dell’accordo Intersind, con qualche variazione per le piccole aziende industriali. Diamo atto al ministro dell’impegno con cui ha portato avanti i negoziati, contrassegnati da non poche difficoltà”. La rappresentanza della Federmeccanica sottolinea che gli imprenditori privati hanno accettato un contratto molto oneroso nella fiducia che la normalità venga ristabilita al più presto negli stabilimenti, dissestati da lunghe agitazioni, e che si possa cominciare a riprendere la produzione, premessa essenziale per il rilancio della economia in un momento particolarmente difficile e impegnativo.

La Nazionale di Calcio italiana affronta la squadra del Lussemburgo, per la quinta partita valevole per le qualificazioni ai Campionati del Mondo che si terranno in Germania nel 1974. La squadra azzurra, guidata da Ferruccio Valcareggi si scontra contro quella del Lussemburgo, allenata da Gilbert Légrand. La partita si gioca allo stadio “Luigi Ferraris” di Genova, alla presenza di 40.430 spettatori, arbitrata dal tunisino Hédi Saoudi. L’undici azzurro titolare è il seguente: Dino Zoff, Luciano Spinosi, Giacinto Facchetti, Tarcisio Burgnich, Giuseppe Sabadini, Romeo Benetti, Fabio Capello, Gianni Rivera, Sandro Mazzola, Gigi Riva. La partita termina 5 a 0 per l’Italia, con una quadripletta di Gigi Riva e la rete di Gianni Rivera.

Presso il “Dorothy Chandler Pavillon” di Los Angeles, si svolge la 45a cerimonia di assegnazione dei premi Oscar. Lo show, condotto da Carol Burnett, Michael Caine, Charlton Heston e Rock Hudson, con altre prestigiose presenze come quelle di Julie Andrews, Robert Duvall, Clint Eastwood, Gene Hackman, Roger Moore, Burt Reynolds, Diana Ross, Liv Ullmann, John Wayne, Raquel Welch e Natalie Wood. A trionfare è il film “Cabaret” diretto da Bob Fosse, che conquista ben otto statuette (tra le quali, quelle a Bob Fosse per la migliore regia, a Liza Minnelli per la migliore attrice protagonista, a Joel Grey per il miglior attore non protagonista e a Geoffrey Unsworth per la migliore fotografia). Il capolavoro del regista-coreografo americano batte il grande favorito della vigilia: “Il Padrino”, diretto da Francis Ford Coppola, che conquista “solo” tre premi: miglior film, migliore sceneggiatura (lo stesso Coppola e Mario Puzo) e miglior attore protagonista a Marlon Brando. La vittoria del divo numero uno del cinema mondiale suscita delle furenti polemiche: per la seconda volta in tre anni, un attore rifiuta il premio Oscar (nel 1971 fu George Scott, protagonista di “Patton, Generale d’acciaio”). Brando manifesta la sua protesta contro “l’establishment” hollywoodiano, condannando il trattamento cinematografico degli indiani. La statuetta riservata al “miglior attore” viene da lui respinta da parte di una giovane apache, di nome Sacheen Littlefeather (Piccola Piuma), che legge alla stampa un comunicato del celebre attore, in cui dichiara: “Non posso accettare il premio, come cittadino americano. La comunità cinematografica è responsabile come tutti gli altri della degradazione degli indiani”. Il gesto polemico dell’attore suscita roventi reazioni tra i colleghi: Clint Eastwood, tra le star presenti alla serata, commenta con dubbio gusto: “E i cowboys muoiono nei film?”.

La classifica dei singoli più venduti in Italia nella settimana del 1° aprile del 1973 si presenta con una situazione di vantaggio per la musica italiana rispetto a quella internazionale (sette dischi nostrani contro i tre esteri).
Al primo posto c’è Don McLean con la famosa “Vincent” (dedicata al leggendario pittore olandese Vincent van Gogh. La canzone ottiene un grande lancio commerciale grazie alla scelta della RAI, che la propone come sigla del fortunato sceneggiato tv “Lungo il fiume e sull’acqua”, diretto da Alberto Negrin ed interpretato da Sergio Fantoni, Giampiero Albertini, Renato De Carmine, Laura Belli e Daniele Formica.
Seconda posizione per Peppino Di Capri, vincitore della recente edizione del 23° Festival di Sanremo, con la romantica “Un grande amore e niente più”, firmata dallo stesso Di Capri con Gianni Wright e Franco Califano.
Terzo posto per Elton John e la divertente “Crocodile Rock”, firmata dallo stesso cantautore britannico assieme al fido coautore e amico Bernie Taupin. Il motivo è tratto dall’altrettanto fortunato album intitolato “Don’t Shoot Me, I’m Only The Piano Player”.
La quarta posizione è ad appannaggio di Lucio Battisti con la splendida “Il mio canto libero” (firmata come sempre da Mogol per la parte letteraria), estratta dall’omonimo Lp, che si trova anch’esso nei primissimi posti della classifica dei 33 giri più venduti.
Quinta posizione per Wess e Dori Ghezzi con la sentimentale “Tu nella mia vita”, scritta da Arfemo (Federico Monti Arduini) e Lubiak (Felice Piccarreda), sesta classificata al Festival di Sanremo 1973.
Sesto posto per Gilda Giuliani, rivelazione assoluta della citata kermesse sanremese, in cui ha meritato la quinta posizione, grazie all’ottima interpretazione di “Serena”, scritta da Vito Pallavicini e Gino Mescoli.
La settima canzone in classifica è l’appassionata “Harmony” di Artie Kaplan, tratta dal fortunato album del cantautore americano, intitolato “Confessions Of A Male Chauvinist Pig”. Il brano si avvale del grande lancio avvenuto nel notissimo programma radiofonico “Alto Gradimento”, condotto da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni.
Ottava posizione per la simpatica “Flying Through The Air” degli Oliver Onions, ovverosia i fratelli Guido e Maurizio De Angelis. Il motivo è tema portante di uno dei film campioni d’incasso della stagione 1972-’73: “Più forte ragazzi!”, diretto da Giuseppe Colizzi ed interpretato da Bud Spencer e Terence Hill.
Nono posto per Milva, terza classificata al Festival di Sanremo del 1973, con l’intensa “Da troppo tempo” (scritta da Luigi Albertelli e Giancarlo Colonnello), interpretata con la consueta bravura dalla cantante emiliana.
A chiudere la top ten in decima posizione c’è Peppino Gagliardi, secondo piazzato nella manifestazione sanremese con “Come un ragazzino”, romantica canzone firmata dallo stesso Gagliardi e da Gaetano Amendola.

Vi do appuntamento alla prossima settimana!

David Guarnieri

CLASSIFICA DEI 45 GIRI PIÙ VENDUTI IN ITALIA (31 MARZO 1973):

1. Vincent – Don McLean (United Artists)
2. Un grande amore e niente più – Peppino Di Capri (Splash)
3. Crocodile Rock – Elton John (DJM)
4. Il mio canto libero – Lucio Battisti (Numero Uno)
5. Tu nella mia vita – Wess e Dori Ghezzi (Durium)
6. Serena – Gilda Giuliani (Ariston)
7. Harmony – Artie Kaplan (CBS)
8. Flying Through The Air (Più forte ragazzi) – Oliver Onions (RCA)
9. Da troppo tempo – Milva (Ricordi)
10. Come un ragazzino – Peppino Gagliardi (King)

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