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HIT PARADE STORY (27 MAGGIO 1972)

 

 

Ciao a tutte le amiche e tutti gli amici di «RTR 99 – Canzoni e Parole Fuori dal Coro». Questa volta torniamo indietro di cinquant’anni, proponendovi un viaggio che ci porta alla fine di maggio del 1972, attraverso notizie politiche, sportive e musicali. Ovviamente, alla fine, scopriremo i dieci dischi più venduti in Italia in quel periodo.

 

La politica internazionale ha l’assoluta prevalenza sui quotidiani dell’epoca, in particolar modo, i negoziati tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Dopo due anni e mezzo di trattative, protrattesi in sette sessioni a Helsinki e Vienna, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti raggiungono un accordo per limitare i loro immensi arsenali atomici: il primo nella storia dell’era nucleare. Tale accordo è stato firmato al Cremlino, alle 2,11 ora di Mosca (le 1,11 ora di Roma), dal Capo del Cremlino, Leonid Brežnev e dal Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, sotto gli occhi di Nikolaj Podgorny (Presidente del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS), di Aleksej Nikolaevič Kosygin (Presidente del Comitato Statale per la Pianificazione dell’URSS), di altri 25 dirigenti sovietici e di tutta la delegazione che accompagna il Presidente Nixon. Il documento firmato da Breznev e Nixon, composto di oltre tremila parole, è composto di due parti fondamentali. La prima, che per gli americani è ancora soggetta ad approvazione da parte del Senato, limita il numero dei missili difensivi (antimissili) a 200 per ognuno dei due Paesi, che potranno installarli soltanto attorno a due località. Gli Stati Uniti hanno scelto una località del North Dakota, Grand Forks e, a malincuore, Washington, cui avrebbero preferito New York. L’Unione Sovietica ha indicato conte prima località Mosca, riservandosi di scegliere la seconda in un secondo momento.

 

Il mondo del pugilato è in estasi per l’impresa di Joe Frazier, che frantuma in pochi minuti l’impossibile sogno di Ron Stander, battendolo per «fuori combattimento tecnico» al termine del quarto round. Quando l’arbitro Zach Clayton annuncia la decisione, dopo la visita del medico Jack Lewis, Stander scoppia in un pianto dirotto. Era la prima volta che non riusciva a giungere al termine di un incontro (la seconda che veniva sconfitto), finendo addirittura all’ospedale, dove è stato medicato per le numerose ferite al volto. È stata una battaglia breve, ma dura, e sanguinosa Ma la corona di Joe Frazier non è mai sembrata veramente in pericolo. Superata la crisi emotiva, Stander parla del match e del rivale: «È un grande campione. Cassius Clay non ha alcuna possibilità di fronte a lui». Joe Frazier, dopo l’incontro vittorioso dichiara che chiederà tre milioni e mezzo di dollari (oltre due miliardi di lire del 1972, n.d.a.) per la sua prossima difesa del titolo, aggiungendo: «Non mi importa se l’avversario sia Cassius Clay o chiunque altro. In qualsiasi caso dovranno essere tre milioni e mezzo di dollari».

 

Clamorose sorprese dopo le quattro selezioni radiofoniche per la nona edizione di «Un disco per l’estate». A superare il turno, quindi, giocandosi la vittoria nelle tre serate televisive del giugno 1972, sono 28 cantanti, tra i quali (tra parentesi i motivi finalisti): Gianni Nazzaro (Quanto è bella lei), i Romans (Voglia di mare), i Dik Dik (Viaggio di un poeta), i Nomadi (Io vagabondo), Mino Reitano (Stasera non si ride e non si balla), Renato dei Profeti (Tu mi eri scoppiata nel cuore), Orietta Berti (Stasera ti dico di no), i Nuovi Angeli (Singapore), i Ricchi e Poveri (Pomeriggio d’estate), Nada (Una chitarra e un’armonica), i Delirium (Haum!), i Vianella (Semo gente de borgata), Fred Bongusto (Questo nostro grande amore), Iva Zanicchi (Nonostante lei), Gino Paoli (Non si vive in silenzio), Ornella Vanoni (Che barba, amore mio), Peppino Di Capri (Una catena d’oro) e Ombretta Colli (Salvatore). A destare parecchia sorpresa è l’elenco dei big, clamorosamente bocciati dalle giurie, in alcuni casi indicati per la vittoria finale. Primo tra tutti Gianni Morandi (Principessa), che conferma l’insuccesso ottenuto al Festival di Sanremo 1972 (con Vado a lavorare), seguito da Patty Pravo (che presenta, in verità, una bella canzone intitolata «Io»), Romina Power (Nostalgia), Tony Renis (Un uomo tra la folla), la Nuova Equipe 84 (Pullman), Sergio Endrigo (Angiolina), gli Alunni Del Sole (Fantasia), Lucio Dalla (Sulla rotta di Cristoforo Colombo), Rosalino (Storia di due amici) e Dori Ghezzi (Ma chi è, che cos’è?).

A Saint-Vincent per le tre serate riprese dalla RAI-TV, dal 15 al 17 giugno 1972, i ventotto finalisti ricominceranno la gara partendo tutti da zero. A condurre la kermesse saranno Corrado e Gabriella Farinon. Tra gli ospiti attesi: Raffaella Carrà, Minnie Minoprio, Lando Buzzanca, Luciano Salce, Paolo Panelli e Bice Valori.

 

La classifica dei singoli più venduti nella settimana del 27 maggio 1972, presenta una situazione di prevalenza per la musica italiana rispetto a quella internazionale (sei titoli cantati nella nostra lingua contro quattro in inglese, più un brano strumentale con l’aggiunta di una voce solista). Al primo posto ci sono Mina e Alberto Lupo con la celebre «Parole, parole» (scritta da Leo Chiosso, Giancarlo Del Re e Gianni Ferrio), sigla finale del fortunatissimo show tv «Teatro 10», condotto dalla cantante cremonese e dall’attore genovese, per la regia del grande Antonello Falqui.

Al secondo posto si trova Lucio Battisti con uno dei suoi brani più belli ed intensi: «I giardini di marzo». La canzone, firmata come al solito assieme a Mogol, è tratta dall’album «Umanamente uomo: il sogno», anch’esso presente nella classifica dei 33 giri più venduti.

La terza posizione vede ancora protagonista Mina, splendida interprete di «Grande, grande, grande», firmata da Alberto Testa e Tony Renis (anche questo motivo si avvale del lancio avvenuto nel citato spettacolo «Teatro 10»).

Quarta piazza per la bellissima «Without You», che si avvale di una magnifica esecuzione da parte del cantante newyorchese Harry Nilsson. La canzone è già stata incisa in italiano, con il titolo di «Per chi?», da Johnny Dorelli, Caterina Caselli e dai Gens.

In quinta posizione, un altro successo internazionale: «My World» dei Bee Gees (scritto dai fratelli Barry, Robin e Maurice Gibb), nella formazione in quattro, con i fratelli Gibb e il batterista Geoff Bridgford.

Sesto è Adriano Pappalardo, giovane cantante pugliese, particolarmente stimato da Lucio Battisti, che scrive per lui (assieme a Mogol) l’aggressiva «È ancora giorno», canzone partecipante al «Festivalbar ’72».

La musica estera è ancora presente in settima posizione con la magnifica «Imagine» di John Lennon, tratta dall’omonimo album del cantautore britannico. Il motivo, in quelle settimane, viene inciso in italiano da Ornella Vanoni e da Wess, col titolo di «Immagina che…» (traduzione di Paolo Limiti).

Ottava è Marcella con «Montagne verdi», motivo che la porta al successo al Festival di Sanremo del 1972, firmato da Gianni Bella e Giancarlo Bigazzi.

La nona posizione viene detenuta dal grande Ennio Morricone con lo stupendo tema musicale «Giù la testa», dall’omonimo film di Sergio Leone (quinta pellicola del celebre regista romano), interpretato da Rod Steiger e James Coburn.

A chiudere la top ten sono i Delirium, band ligure guidata da Ivano Fossati, con la famosa «Jesahel», firmata dallo stesso Fossati e da Oscar Prudente, lanciata anch’essa nella 22a edizione del Festival di Sanremo.

 

Ci ritroviamo la prossima settimana!

David Guarnieri

 

 

CLASSIFICA DEI 45 GIRI PIÙ VENDUTI (27 maggio 1972):

 

  1. Parole, parole – Mina e Alberto Lupo (PDU)
  2. I giardini di marzo – Lucio Battisti (Numero Uno)
  3. Grande, grande, grande – Mina (PDU)
  4. Without You – Nilsson (RCA)
  5. My World – Bee Gees (Polydor)
  6. È ancora giorno – Adriano Pappalardo (Numero Uno)
  7. Imagine – John Lennon (Apple)
  8. Montagne verdi – Marcella (CGD)
  9. Giù la testa – Ennio Morricone (Cinevox)
  10. Jesahel – Delirium (Fonit)

 

Ascolta RTR 99 Canzoni e Parole fuori dal coro
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