HIT PARADE STORY (16 giugno 1986)
Buon venerdì a tutte e a tutti. Questa volta, la nostra “macchina del tempo” ci porta indietro fino alla metà del mese di giugno del 1986. Vediamo cosa è successo a livello politico, sportivo, televisivo e musicale, con la classifica dei 33 giri più venduti nel nostro Paese nella stessa settimana.
A dominare sulle prime pagine dei quotidiani d’epoca sono le vicende della politica italiana. Ad arroventare il clima (al di là delle temperature di per sé caldissime) sono le elezioni regionali siciliane previste per il 22 giugno 1986. Le polemiche tra Partito Socialista e Democrazia Cristiana si fanno sempre più vive: secondo i maggiori giornali nazionali “spira aria di crisi per il dopo elezioni”, oppure che “i rapporti tra i due partiti più importanti della coalizione non riusciranno a tornare sereni”. Il problema dell’alternanza è quello che divide con chiarezza i due schieramenti. Un principio che per i socialisti affermano di non avere sottoscritto, mentre da Piazza del Gesù (sede storica della DC) si fa sapere che “se Craxi non dovesse riconoscere l’importanza di questo concetto”, nel dibattito parlamentare sulla verifica, la Democrazia Cristiana non voterebbe la fiducia al Governo.
Continuano i Campionati del Mondo di Calcio che si svolgono in Messico (la finale del torneo è prevista per domenica 29 giugno 1986). Allo “Estadio Olimpico Universitario” di Città del Messico, la Nazionale Italiana (Campione del Mondo), guidata da Enzo Bearzot, perde nettamente contro la Francia allenata da Henri Michel per 2 a 0, con le reti di Michel Platini (al minuto n. 14) e Yannick Stopyra (al minuto n. 57). I quotidiani internazionali interpretano con durezza la sconfitta subita dall’Italia contro i “cugini” transalpini. Al suono di “Fine di un regno”, “Il re è morto, viva la Francia”, “L’Italia muore al canto della Marsigliese”, “Italia monarca dai piedi d’argilla”, “Italia desaparecida”, i giudizi negativi nei confronti della squadra guidata da Enzo Bearzot si sprecano. Il CT friulano è nell’occhio del ciclone per aver ignorato giocatori come Marco Tardelli, Carlo Ancelotti, Roberto Pruzzo (capocannoniere del Campionato di Calcio 1985-’86), Franco Tancredi, oltre che per la passività dimostrata e per lo scarso livello degli atleti schierati da una Nazione giudicata la migliore dal punto di vista calcistico.
La stagione televisiva 1986-’87 comincia a delinearsi. In particolare, la RAI organizza con il consueto fasto la nuova edizione dello spettacolo abbinato alla Lotteria Italia. “Fantastico 7” riprenderà ad andare in onda, sempre con Pippo Baudo al timone, sabato 4 ottobre 1986, in diretta dal “Teatro delle Vittorie” di Roma, e si concluderà martedì 6 gennaio 1987. Il regista, nonché coreografo, sarà Gino Landi, mentre una “partner” di Baudo è data praticamente per scontata: Lorella Cuccarini, riconfermata dopo il grande successo ottenuto a “Fantastico 6” (1985-’86). L’altra vedette dovrebbe essere Alessandra Martines, lanciata da Gianni Boncompagni nel programma tv “Pronto, chi gioca?” (spettacolo di mezzogiorno condotto da Enrica Bonaccorti). Un posto di tutto rispetto nel varietà sarà occupato dal trio formato da Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio Solenghi (proveniente dall’affermazione ottenuta nell’ultima edizione di “Domenica In”, condotta da Mino Damato ed Elisabetta Gardini). I tre attori, che si considerano “scritturati per volontà propria da una compagnia ottimale”, si dichiarano desiderosi di non deludere il pubblico che li ha seguiti. Tullio Solenghi, che si fa portavoce dei colleghi, aggiunge: “Abbiamo anche la missione di dare un respiro più vasto alla nostra comicità, che, come spero si sia capito, è di ispirazione britannica”.
La classifica degli album più venduti nella settimana del 16 giugno 1986, presenta una perfetta parità tra dischi italiani e internazionali: cinque contro cinque.
Al primo posto c’è Eros Ramazzotti con l’LP intitolato “Nuovi eroi”, che contiene oltre alla canzone omonima, altri brani famosi: “Adesso tu” (canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1986), “Con gli occhi di un bambino”, “Un cuore con le ali”, “Un nuovo amore”, “Emozione dopo emozione” e via dicendo.
Secondo è Lucio Battisti con l’album “Don Giovanni”. Il binomio artistico con il “paroliere” Pasquale Panella si rivela divisivo ma positivo, soprattutto grazie a brani come “Le cose che pensano”, “Fatti un pianto”, “Equivoci amici”, “Che vita ha fatto” e la stessa “Don Giovanni”. Ad arrangiare il disco è Robin Smith, mentre a produrlo è Greg Walsh.
Terza posizione per Joe Cocker con l’LP intitolato semplicemente “Cocker”. A donare slancio al ritrovato cantante britannico sono motivi come “Shelter Me”, “Living Without Your Love”, “Heaven” e, soprattutto, la celebre “You Can Leave Your Hat On” di Randy Newman (tratta ddal film “9 settimane e mezzo”).
Quarta piazza per l’album “Senza avvisare” di Fabio Concato, che contiene ottimi motivi quali “Prendi la luna”, “Tanto per cambiare”, “Rime per un sogno” e “Tornando a casa”.
Quinto è Renato Zero, tornato al successo popolare dopo un paio di album non troppo apprezzati (“Leoni si nasce” e “Identikit”). Il disco che lo riporta nella top ten è “Soggetti smarriti”, lanciato da motivi come “Infiniti treni”, “Donna, donna, donna”, “Fiori d’arancio” e “Pizza e Rock And Roll”.
Sesta posizione per il raffinatissimo album di Peter Gabriel intitolato “So”. Il musicista britannico conquista pubblico e critica con motivi come “Sledgehammer” (di cui si ricorda il celebre videoclip), “Red Rain” o “Don’t Give Up” (romantico duetto condiviso con Kate Bush).
Settimo posto per la colonna sonora del fortunatissimo film “9½ Weeks – 9 settimane e mezzo”, diretto da Adrian Lyne ed interpretato da Mickey Rourke e Kim Basinger. Oltre alla citata canzone interpretata da Joe Cocker (“You Can Leave Your Hat On”), si segnalano altri hit come “I Do What I Do” di John Taylor e “Slave To Love” di Bryan Ferry.
Ottavo è Lucio Dalla con “Bugie”, presente nella Hit Parade da cinque mesi. Il cantautore bolognese fa di nuovo centro grazie a brani del calibro di “Se io fossi un angelo”, “Scusami tanto ma ho solo te”, “Chissà se lo sai” (firmata assieme a Ron), “Luk” e “Soli io e te”.
Al nono posto ci sono gli intramontabili Rolling Stones e il loro 18° album, dal titolo “Dirty Work” (registrato presso gli studi francesi di Boulogne Billancourt), lanciato dall’effervescente singolo “Harlem Shuffle”, anch’esso presente nelle prime posizioni delle classifiche a 45 giri, ma anche da motivi come “Sleep Tonight” e “One Hit (To The Body)”.
A chiudere la top ten in decima posizione è l’LP “Cock Robin”, album della band statunitense dei Cock Robin, che si avvale di due innegabili successi come “The Promise You Made” e “When Your Heart Is Weak”.
Appuntamento alla prossima settimana!
David Guarnieri
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