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La nona edizione del Festivalbar viene presentata il 18 aprile del 1972 dal patron Vittorio Salvetti. Sono ben trentamila i juke-box che esplodono per votare i 26 motivi proposti per l’estate ’72. Il premio per coloro i quali partecipano al referendum (i vincitori vengono sorteggiati) consiste in 4000 marenghi d’oro firmati nientemeno che da Salvador Dalì.

La rassegna si presenta ricca di nomi di primissimo livello. Molti i gruppi presenti: Axis (“Ela Ela”), i Camaleonti (“Tempo d’inverno”), i Delirium (“Haum!”), Formula 3 (“Sognando e risognando”), i Gens (“Per chi”), gli America (A Horse With No Name), la Nuova Idea (“Mister E. Johns”), i Pooh (“Nascerò con te”), Pop Tops (“Suzanne, Suzanne”),  gli Osanna (“Canzona” (There Will Be Time)”, i New Trolls (“In St. Peter’s Day”) e i Profeti (“Prima notte senza lei”). Tra i solisti: Sixto Rodriguez (“Sugar Man”), Lally Stott (“Sweet Meeny”), Gilbert O’Sullivan (“Alone Again”) e soprattutto il grandissimo Charles Aznavour (“Quel che non si fa più”). Tra i partecipanti anche i celebratissimi Santo & Johnny (“Mozartiana – Andante del Concerto per piano e orchestra in Do Maggiore” di Mozart, nella trascrizione moderna di Giorgio Gaslini) e, a sorpresa, Fabrizio De Andrè con la canzone “Un chimico”. Pochi giorni dopo la presentazione del cast, il celebre cantautore genovese, piuttosto risentito, ritira la sua candidatura dichiarando: “Non ho, ovviamente, nessun motivo per dubitare che la notizia sia stata pubblicata in buona fede, ma avrei gradito essere avvertito, dal momento che la mia risposta è assolutamente negativa. Mi hanno trattato come un ortaggio”. De Andrè si dichiara irremovibile, proponendo una partecipazione come ospite d’onore. La cosa si conclude con un niente di fatto.

Tra le primedonne presenti, Marcella con “Sole che nasce, sole che muore”, Patty Pravo con “Io” e Ornella Vanoni con “Il mio mondo d’amore”, brano scartato da “Un disco per l’estate ’72” a favore della più orecchiabile “Che barba amore mio”.

La serata conclusiva viene trasmessa dalla Rete Uno, il 14 settembre 1972, dalla Piazza del Comune di Asiago, di fronte a 15 mila persone, diretta da Peppo Sacchi e condotta come sempre da Vittorio Salvetti. A vincere il primo premio è Mia Martini, con la bellissima “Piccolo uomo” (firmata da Bruno Lauzi, Dario Baldan Bembo e i fratelli La Bionda), che ottiene 123.780 voti, bruciando sul filo di lana Adriano Pappalardo, secondo con “È ancora giorno” (di Mogol e Battisti) e i Dik Dik, terzi piazzati con “Viaggio di un poeta”, firmata da Maurizio Vandelli e Riccardo Zara. Il verdetto viene accolto con un certo fastidio, soprattutto da parte dei Dik Dik, considerati fino a qualche giorno prima della finale, i favoriti numero uno. Non a caso la band milanese voleva addirittura ritirarsi dallo spettacolo, poi, come si sa, la promozione televisiva ha sempre il suo perché e alla fine tutto si quieta. Data la classifica sfavorevole, né Patty Pravo né Ornella Vanoni si fanno vedere.

Alla serata conclusiva partecipano diversi ospiti d’onore:  Orietta Berti (“Stasera ti dico di no”), Don Backy (“Folcacchio’s Story”), F.M.2 (“Cherie, Cherie”), Little Tony (“Pamela”) e il vincitore del “Festivalbar ’71”, Demis Roussos, il quale, oltre a presentare la sua “My Reason”, consegna a Mia Martini il trofeo della vittoria.

David Guarnieri

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