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Ciao a tutti, amici di “RTR 99 – Canzoni e Parole Fuori dal Coro”. Siamo arrivati alla nona puntata della nostra storia dedicata al “Festivalbar”. Questa settimana omaggiamo due edizioni particolarmente ricche di successi: la numero 13 (1976) e la numero 14 (1977).

1976:
Le gare canore, a metà anni Settanta, continuano a vivere un momento di grande crisi: il Festival di Sanremo, malgrado gli sforzi organizzativi, sembra sprofondato in un buco nero, “Canzonissima” ha chiuso i battenti il 6 gennaio 1975, il “Disco per l’Estate” è riposto in soffitta sempre nel 1975. L’unica gara a reggere e a conquistare maggiori consensi è proprio il “Festivalbar”, la cui formula garantisce ai cantanti un giudizio ponderato ed equilibrato, non frutto di una valutazione superficiale da parte di una giuria emotiva e – in molti casi – impreparata.

Anche per questo tredicesimo capitolo nella storia della kermesse, il patron Vittorio Salvetti riesce ad allestire un ottimo spettacolo, con un cast di sicuro richiamo, con una selezione assai accurata, a dire dello stesso Salvetti: “Quest’anno è mancato il “Disco per l’estate”, quindi tutta la produzione si è riversata sul Festivalbar, quindi abbiamo puntato su cantanti di chiara fama”.

Tra i nomi di spicco: Barry White (“You See The Trouble With Me”), il Guardiano del Faro (“Pensare, capire, amare”), Isaac Hayes (“Disco Connection”), Alunni Del Sole (“Guardi me, guardi lui”), il premio Oscar Isaac Hayes (“Disco Connection”), Gilda Giuliani (“Amore”), i Brotherhood Of Men (“Save Your Kisses For Me”), vincitori dell’Eurovision Song Contest del 1976, John Miles (“Music”), Giampiero Reverberi (“Improvviso: Opera 66 di Frederick Chopin”), le Silver Convention (“Get Up And Boogie”), Les Chocolat’s (“Rhytmo Tropical”), Mal (“Se devo vivere”, cover di “I Can’t Stop Loving You”, grandissimo successo di Ray Charles), Eric Carmen (“All By Myself”), Julio Iglesias (“Passar di mano”) e Mia Martini (“Che vuoi che sia, se t’ho aspettato tanto”).

La gara dedicata ai giovani, denominata “Discoverde”, prevede una selezione che determina i dieci finalisti, attraverso una finale che si svolge a Montecatini il 27 maggio ’76.

Il 4 settembre 1976 va in scena la serata finale, condotta ovviamente da Vittorio Salvetti ed ospitata per il secondo anno consecutivo all’Arena di Verona (trasmessa dalla Rete 2 il 7 settembre). I biglietti per assistere allo show costano 2500 lire. Il vincitore del “Discoverde” riservato ai giovani talenti è Riccardo Fogli con la sua “Mondo”, che supera Umberto Tozzi con “Donna, amante mia” e Gianni Farè (“Sempre, sempre, sempre”). Tra i big, la vittoria va senza nessun problema a Gianni Bella, con “Non si può morire dentro” (grandissimo successo anche in Spagna, con il titolo di “De amor ya no se muere”). Seconda è La Bottega dell’Arte (“Amore nei ricordi”), terze Le Orme (“Canzone d’amore”), quarta è Marcella con il remake in chiave “disco” di “Resta cu’ ‘mme” di Domenico Modugno.

Nonostante il forfait di Ike & Tina Turner, previsti come ospiti d’onore (le pretese economiche del duo vengono definite da Salvetti “scandalose”), lo spettacolo conta di un parterre niente male, in grado da accontentare vari tipi di pubblico: i Krisma (“Amore”), l’Orchestra Spettacolo Raoul Casadei con “Amico sole”, Piergiorgio Farina (“With All My Heart”), Johnny Sax (“Piccolo cielo”), Les Chanter Sisters (“Band Of Gold”) e la celebratissima Gloria Gaynor, che ripropone la splendida “I’ve Got You Under My Skin” di Cole Porter.

La musica italiana è ben rappresentata dai Pooh, che lanciano “Linda” e Riccardo Cocciante, destinato a dominare le classifiche autunnali con “Margherita”.

In chiusura di serata arriva Patty Pravo, accompagnata dalla band guidata dalla sua nuova “fiamma”, Paul Jeffrey. La cantante veneziana, pagata ben tre milioni, annuncia un’esibizione di fuoco “a tutto rock”, ma i pezzi scelti per lo show non incendiano gli spettatori, i quali fischiano Pravo & Co. e lasciano in gran parte l’Arena, che resta mestamente semideserta.

 

1977:
La quattordicesima edizione del Festivalbar viene presentata l’8 giugno 1977. Ormai la rassegna è diventata la più importante d’Italia e si appoggia alla “Juke-Box Sound” di Maria Luisa Cappelletti (industria distributiva di maggiore importanza nel nostro Paese). 38 mila sono i juke-box nei quali verranno inseriti i 24 motivi in gara. Tra i big in gara: Claudja Barry & Ronnie Jones (“It’s Take Two”), La Bottega dell’Arte (“Che dolce lei”), Drupi (“Come va?”), la sexy divetta Jennifer (“Do It For Me”), Daniel Sentacruz Ensemble (“Bella mia”), Sandro Giacobbe (“Bimba”), l’Orchestra Spettacolo Raoul Casadei (“Jaja Allegria”), Fausto Leali (“Vierno”), Mingardi Supercircus (“Funky Funky”), Mino Reitano (“Innocente tu”), i Panda (“Voglia di morire”) e il vincitore dell’anno precedente, Gianni Bella, con la sua “Io canto e tu”.

La serata conclusiva della kermesse va in scena nella traboccante Arena di Verona, il 3 settembre 1977 e trasmessa il 18 settembre dalla Rete 2.

Per quel che riguarda la gara dei giovani, i premiati sono i Tombstones con “Maledentro”, ma si segnala il buon successo degli Opera con “Stelle su di noi” e del simpatico El Pasador (Paolo Zavallone) e la sua “Amada mia, amore mio”.

Tra gli ospiti: i Pooh con “Dammi solo un minuto”, Les Chocolat’s con “Super Disco Medley”), i Kim & The Cadillacs, che fanno ballare tutta l’Arena di Verona con il “Rock ‘N’ Roll Medley” formato da classici come “Blue Suede Shoes”, “Johnny B. Goode”, “Hound Dog” e “Rock Around The Clock” e i Matia Bazar, che lanciano la bellissima “Solo tu”, che porterà il gruppo ligure al primo posto in classifica per mesi.

Per quel che riguarda la gara, la presenza di maggiore prestigio è quella di Donna Summer, trionfatrice in tutto il mondo con la sua sexy disco (prodotta da Giorgio Moroder). La sensuale cantante americana presenta in gara “I Feel Love”, dichiarando di voler partecipare assolutamente alla finale veronese del 3 settembre, dopo aver firmato contratti con la “Bussola” di Sergio Bernardini, per una serie di spettacoli, con il compenso di 20 mila dollari a serata (un totale circa 150 milioni di lire di quegli anni!). Malgrado le promesse, Donna Summer rifiuta di partecipare alla serata finale all’Arena di Verona e la sua canzone, in predicato di vittoria, scivola mestamente al quarto posto. A vincere il Festivalbar 1977 è Umberto Tozzi con “Ti amo” (214.832), al secondo posto, un’altra scoperta di Moroder: Roberta Kelly con “Zodiacs”, terzi gli Alunni del Sole con “‘A canzuncella”.

Durante lo spettacolo, la base col playback di Tozzi si interrompe per ben tre volte e gli irriverenti giovani presenti tra il pubblico presente in Arena, lo ricopre di risate e gli grida lungamente “Scemo! Scemo!”. A parte questo piccolo incidente, lo show fila liscio senza incidenti, con una partecipazione ancor maggiore rispetto a quello intervenuto nel 1976.

Il “Festivalbar” è pronto per la sua 15a edizione… ma ne parleremo la prossima volta.

Ciao!!!

David Guarnieri

 

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