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Ciao a tutte le amiche e a tutti gli amici di “RTR 99 Canzoni e Parole Fuori Dal Coro”. Siamo arrivati all’ultima puntata dedicata alla storia del “Festivalbar” (in un’altra occasione, prima o poi, torneremo a parlare della celebre kermesse). Dalla prossima settimana, ricomincerà la “Hit Parade Story”.

Dopo la mastodontica edizione del venticinquennale (giugno-settembre 1988), nell’inverno del 1989, il “patronVittorio Salvetti riceve una notizia non troppo positiva dai vertici Fininvest: dati gli ascolti buoni ma non eccezionali riportati dal “Festivalbar” del 1988, la manifestazione viene spostata su Italia 1 (al suo posto, su Canale 5, arrivano due “novità”: “Bellezze al bagno” condotto da Milly Carlucci e “Una rotonda sul mare”, la gara riservata ai grandi successi degli anni Sessanta, condotta da Marco Predolin e Red Ronnie). Seppure con un certo malumore, l’organizzatore veneto non si dà per vinto, creando un appuntamento più giovane, snello e in linea coi tempi.

L’avvio all’estate musicale è – tanto per cambiare – affidato ad “Azzurro”, ottava edizione della gara a squadre, ospitata per la settima volta dal Teatro “Petruzzelli” di Bari, trasmessa da Italia 1, il 18 e 19 maggio 1989, con la conduzione di Milly Carlucci e Gerry Scotti. A conquistare la vittoria è la squadra “Arancio”, capitanata da Joe Cocker con Bliss, Neneh Cherry, Soulsisters, Transvision Vamp, Betti Villani.

Il 26° “Festivalbar” prende il via martedì 20 giugno 1989, con 14 appuntamenti televisivi trasmessi, come detto, da Italia 1. Il “patron” Salvetti, nella conferenza stampa di presentazione, dichiara: “È vero, lo abbiamo strombazzato a lungo, ma il “Festilvalbar” non andrà a Mosca. Costa troppo e in Russia non abbiamo per ora mercato. E poi sulla Piazza Rossa ormai ci vanno tutti, vi hanno girato persino degli spots pubblicitari. Ho invece incluso l’incantevole piazzetta di Capri”. I conduttori sono Gerry Scotti e Susanna Messaggio, con la partecipazione di Giannina Facio e Umberto Smaila, in veste di “testimonial” degli sponsor del programma. Il tour parte con due puntate, denominate “Tutti i big al via”, ospitate nella famosa “Villa Comunale” di Napoli, mentre le altre serate andranno in onda da Capri, Pisa, Vigevano, Pieve di Cadore, prima della consueta conclusione a Verona. La kermesse viene trasmessa in diretta-differita di soli trenta minuti rispetto alla messa in onda. Le sigle di apertura del programma sono: “Viva la mamma” di Edoardo Bennato e “When The Night Comes” di Joe Cocker, mente la sigla finale è “Overdose d’amore” di Zucchero.

I cantanti in gara sono 65, con la predominanza di artisti italiani; nella serata d’esordio, i protagonisti sono: Joe Cocker (trionfatore dell’ultima edizione di “Azzurro”), Little Steven, la francese Joëlle Ursul, Papa Winnie, Raf, Spagna, Roxette, Tony Esposito, Viktor Laszlo, Fausto Leali, Scialpi (vincitore dell’edizione 1988 con Scarlett) e, soprattutto, prevede un collegamento con un concerto dal vivo di Zucchero, che sta ottenendo un grandissimo successo con il suo Lp “Oro, incenso e birra”. Nella seconda puntata napoletana, alla presenza di oltre quarantamila persone, tra grida festose e striscioni colorati, ci sono: i Matia Bazar (alle ultime partecipazioni con la loro leader Antonella Ruggiero), Eddy Grant, Edoardo Bennato, Mango, Grazia Di Michele, i Roxette, Sandy Marton e Anna Oxa (accompagnata dai New Trolls), che presenta due brani: “Telefonami” e “Tutti i brividi del mondo” (tratti dall’omonimo album).

Nella tappa di Vigevano, lo show viene più volte interrotto da una pioggia torrenziale, nonostante i settemila giovani “bagnati ma contenti”, che aspettano pazienti la ripresa della registrazione, con un Gerry Scotti con tanto di ombrello, ma carico di buonumore, soprattutto nelle vesti di cantante, con la sua “Let’s Show”.

Una puntata del tutto speciale, chiamata “Primedonne”, viene ospitata nella splendida Piazzetta di Capri, vede come stelle solo artiste come Celeste (Lover Boy), Dori Ghezzi (Atlantic Bar), Rossana Casale (Un cuore semplice), Spagna (This Generation), Swing Out Sister (Where In The World) e – in particolare – Mia Martini, tornata prepotentemente al successo, dopo anni bui, grazie all’affermazione ottenuta al Festival di Sanremo 1989 con “Almeno tu nell’universo”. La cantante calabrese presenta un motivo intitolato “Donna” (scritto da Enzo Gragnaniello), che affronta un tema scottante: la violenza alle donne.

L’appuntamento trasmesso da Pisa, denominato “Tutto in italiano”, vede tra i protagonisti: Zucchero con ben tre brani: “Overdose d’amore”, “Diavolo in me” e “Il mare impetuoso al tramonto”, Edoardo Bennato con “La luna” (omaggio allo sbarco lunare di Neil Armstrong) ed inoltre: Patty Pravo, Ivan Graziani, Tony Esposito, Ciao Fellini (vincitori del “Discoverde ’88”), Lijao, Massimo Priviero, Grazia Di Michele e Raf (tra i favoriti alla vittoria finale) con due canzoni: “La battaglia del sesso” e “Ti pretendo”.

A metà del cammino, si tracciano i primi bilanci a livello di gradimento televisivo: la kermesse raccoglie una media di 2.408.000 telespettatori con uno share del 12,84%. La puntata con il più alto indice di ascolto è stata la prima, trasmessa da Napoli il 20 giugno 1989, quando con un pubblico medio di 2.756.000 telespettatori, arrivati ad un picco di 3.589.000, lo share ha raggiunto il 13,55%.

La carovana del “Festivalbar ’89” riprende con la serata denominata “Gran premio della montagna”, ambientata a Pieve di Cadore, con diverse star: Matia Bazar, i Silencers, Transvision Vamp, Giampiero Artegiani, Betti Villani, Bliss, Joëlle Ursull, The Painted Word, Steve Rogers Band, Rettore e la sempre provocante Sabrina Salerno (con la sua “Gringo”).

La manifestazione si arresta con il suo “Giro d’Italia”, concedendosi una pausa (in attesa della finale di Verona, prevista per il 9 settembre 1989). In attesa del “gran finale” verranno trasmesse quattro “vetrine” con la partecipazione di tutti i maggiori ospiti della kermesse, le news, le anticipazioni e le classifiche della gara.

Arriva settembre e si giunge al momento clou per il 26° “Festivalbar”: la serata finale. Tutto esaurito all’Arena di Verona, con tanto di 15 mila 550 paganti e almeno due-tremila “portoghesi”. La pioggia che accompagna gli spettatori veronesi non ferma il loro entusiasmo per le quattro ore e più di musica e spettacolo.

La prima parte della rassegna viene aperta da Fausto Leali con “Pregherò” (la celebre “Stand By Me” di Ben E. King, già lanciata in italiano da Adriano Celentano), seguito da Joëlle Ursull (Miyel), Living In A Box (Gate Crashing), Tony Esposito (Conga Radio), i Novecento (Darei), Steve Rogers Band (Tanto è lo stesso), Transvision Vamp (The Only One), Bliss (I Hear You Call). Spazio alla categoria “Discoverde”, con i giovani finalisti: Lijao (Musica di strada), Dario Gay (Dammi un’emozione), Massimo Priviero (San Valentino), Biagio Antonacci (Che fretta c’è?) e i vincitori, i Ladri di Biciclette (capitanati da Paolo Belli) con “Dr. Jazz & Mr. Funk”. L’Arena di Verona va poi in visibilio con i Kaoma, che lanciano “Lambada” (brano destinato a trionfare nelle classifiche italiane per mesi), ai quali seguono Tanita Tikaram con due brani “Twist In My Sobriety” e “Good Tradition”, Mia Martini (Donna), Papa Winnie (Rootsie & Bootsie) e la “super-ospite” internazionale Grace Jones. La cantante giamaicana, arrivata a Verona con due giorni di ritardo, senza partecipare alle prove generali, viene definita dai conduttori “Pantera del sesso” (sic.), e si presenta cantando due motivi: “Love On Top Of Love” e una versione stravolta e rielaborata della celebratissima “Amado mio” (legata alla leggendaria Rita Hayworth). Il pubblico non apprezza la sua esibizione e il suo look iper-trasparente (che lascia poco all’immaginazione), con tanto di sonori fischi. La serata viene chiusa col vincitore della categoria “album”, Edoardo Bennato, premiato per il suo Lp “Abbi dubbi” dallo stesso “patron” Salvetti e dalla sua casa discografica, la Virgin, che gli consegna il disco di platino. Il cantautore napoletano presenta tre motivi: “Vendo Bagnoli”, “La luna” e l’ormai proverbiale “Viva la mamma”.

La seconda parte della “finalissima” viene inaugurata da Rossana Casale (Un cuore semplice), seguita da Enrico Ruggeri (Che temperamento), Matia Bazar (Stringimi), Betti Villani (What Have You Done To The Night (Mi amor)), Soulsister (The Way To Your Heart), Spagna (This Generation), Sandy Marton (La paloma blanca), Swing Out Sister (Where Is The World) e Sarah Jane Morris (This Ain’t Living), i Mecano (Figlio della luna). Lo show prosegue con Scialpi, vincitore del “Festivalbar ’88”, che ripresenta la fortunata “Pregherei” (con Scarlett) e canta in solitaria il nuovo singolo “Solitario”, seguito da Sabrina Salerno (Sex e Gringo), protagonista di un “involontario” (?) strip, con tanto di generosa visione di un seno. Dopo l’esibizione di Gerry Scotti con la sua “Let’s Show”, si arriva al momento di celebrare i primi classificati. Terza è la giovane Belen Thomas (nome d’arte della romana Antonella Bianchi) con “Survivor” (cover della famosa canzone di Mike Francis), che ottiene 630 mila preferenze; secondi sono gli svedesi Roxette con “The Look” (710 mila voti). Il duo riceve un premio speciale quali primi artisti stranieri classificati e presentano il nuovo singolo, intitolato “Dressed For Success”. Il momento più atteso, quello della proclamazione del vincitore. A trionfare è Raf con la sua “Ti pretendo” (le preferenze sono 755 mila). Il cantautore pugliese-fiorentino riceve l’”Arena d’Oro” e presenta il nuovo singolo, dal titolo “La battaglia del sesso”. La kermesse viene chiusa in bellezza da Zucchero, accompagnato dalla sua band, con “Overdose d’amore” e “Diavolo in me”. Il blues-man emiliano, sull’onda del trionfo del suo album “Oro, incenso e birra” (destinato a superare la vendita record di 1 milione e mezzo di copie), ottiene lo speciale riconoscimento “Un disco per l’Europa”.

Il 26° “Festivalbar” si chiude con una serie di buoni ascolti e l’ovvia soddisfazione del vincitore Raf, che dichiara: “Mi sento più personaggio da “Festivalbar” che da Sanremo, dove lo spettacolo prevale sulla musica, mentre qui c’è una competizione discografica più vicina al pubblico. Ho vinto con una canzone in italiano e per il futuro intendo riappropriarmi della lingua del mio Paese”. Molto contento anche Vittorio Salvetti, che annuncia: “Il prossimo anno la formula rimarrà invariata, tranne che per la sezione “Giovani”, che dal 1990 avrà maggiore spazio”.

Ottimi sono i risultati di vendita di diversi singoli presentati in questa 26a edizione della manifestazione: da Raf (Ti pretendo) ai Roxette (The Look), da Belen Thomas (Survivor) a Sabrina Salerno (Gringo), da Spagna (This Generation) ai Mecano (Figlio della luna). Entusiasmo anche per le vendite degli album di Zucchero (Oro, incenso e birra), Edoardo Bennato (Abbi dubbi) e per la doppia compilation, che raggiunge la quota di 400 mila copie acquistate.

La storia del “Festivalbar” si ferma qui (per ora).

Vi aspetto la prossima settimana con la “Hit Parade Story”.


David Guarnieri

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