FESTIVALBAR 1988
Nozze d’argento per il “Festivalbar”. La gara musicale ideata da Vittorio Salvetti, nata in sordina nel lontano 1964, giunge all’importante traguardo, con grandi ambizioni e mire “espansionistiche”, con tanto di tappe realizzate in “location” estere. A dare il via alle fastose celebrazioni è – come sempre – “Azzurro”, gara a squadre ideata sempre dal vulcanico Salvetti, in onda dal 20 al 22 maggio 1988 su Italia 1, condotta da Gerry Scotti, affiancato da Andrea Salvetti. Come nel 1987, le madrine sono cinque bellissime modelle: Carmen, Daniela, Katharina, Lynn e Sonia. La squadra vincente è quella dei “Cigni” (capitanata dalla citata Sonia), formata da: Afrika Bambaataa, Climie Fisher, Eddy Grant, Guesch Patti, Betti Villani.
La carovana del “Festivalbar” numero 25 parte mercoledì 6 luglio 1988, con un gala in programma al “Teatro Romano” di Verona, con la conduzione di Gerry Scotti e Andrea Salvetti, con la partecipazione della bella e brava Lorella Cuccarini, che proporrà dei balletti-omaggio alle canzoni che hanno vinto il “Festivalbar” nel corso degli anni. Ad aprire la kermesse, la sigla iniziale, “Hey Bionda”, scritta ed interpretata con la consueta grinta da Gianna Nannini. La tematica del brano, una sorta di risposta polemica della cantautrice senese all’introduzione del servizio militare femminile avviata dal Presidente del Senato, Prof. Giovanni Spadolini (abbinata al videoclip, particolarmente irriverente e “sopra le righe” suscita alcune polemiche da parte della critica televisiva). Tra i protagonisti della serata di apertura, big italiani come Tullio De Piscopo, Ivano Fossati, Raf, Scialpi, Steve Rogers Band, Umberto Tozzi e primedonne della nostra canzone del calibro di Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Marcella, Anna Oxa, Rettore, Spagna, nonché big stranieri: A Caus de Garçons, Aswad, Judy Cheeks, Eighth Wonder, Erasure, Eddy Grant, Matt Bianco, Kim Wilde e, soprattutto, l’idolo delle ragazze italiane, Nick Kamen. Dopo l’esordio veronese, le puntate successive avranno quali scenari: Asiago (dove la gara canora ebbe inizio), Padova, Ibiza e il consueto appuntamento con l’Arena di Verona, per la finale della gara, che incoronerà i vincitori della 25a edizione.
L’ascolto della 1a puntata è incoraggiante: sono 3 milioni 695 mila i telespettatori che seguono il debutto del “Festivalbar ’88”.
Nel mese di luglio, il tour della manifestazione si ferma per registrare ben quattro puntate in terra spagnola, precisamente nella famosa discoteca “Ku” nell’“isola felice” di Ibiza. Il costo di questa operazione è altissimo: si parla di due miliardi di lire spesi per organizzare questa trasferta estera. Non a caso, il giornale “Diario De Ibiza”, quotidiano della terza isola delle Baleari, dedica al “patron” della kermesse, Vittorio Salvetti, una foto in prima pagina, oltre ad un articolo particolarmente positivo: “Uno degli uomini più importanti del mercato radio-televisivo italiano, con un profilo umano poco comune, gioviale, buon mangiatore, di grande comunicativa”. Il clima sereno della kermesse in trasferta viene acceso dalla ventiduenne Sabrina Salerno, divenuta molto popolare in Spagna con la sua canzone “Boys” (e dopo un “incidente” avvenuto nello show di fine anno tra il 1987 e il 1988 alla tv spagnola, in cui la Salerno fu involontaria protagonista: un seno fece capolino durante la sua esibizione, suscitando enormi consensi e infuocate telefonate di protesta ai centralini della tv iberica). La bella cantante ligure ha subito assunto atteggiamenti da diva: per arrivare dall’aeroporto di Ibiza all’albergo ha preteso una super-scorta, prima di cantare (in play-back, ovviamente) tre canzoni: la citata “Boys”, “All Of Me” e il nuovo singolo, “My Chico”, particolarmente apprezzato nei paesi europei. L’affermazione della Salerno (e i suoi capricci da diva intrattabile) vengono contestati dalla sempre vulcanica Loredana Bertè, anch’essa ospite fissa di queste quattro puntate registrate ad Ibiza. La cantante calabrese, oltre a dichiarare la Salerno “una vergogna” per ciò che riguarda la categoria delle cantanti italiane, intimandole di “smettere di esibirsi”, ha preteso (riuscendoci) di esibirsi per ultima nelle varie registrazioni. Ad essere infastidita dell’interesse riguardante la Salerno è un’altra “pin up” del pop come Samantha Fox, seccata per i continui riferimenti alle sue forme esplosive e al suo seno rigoglioso, dichiarando in maniera netta: “Sono una vera cantante, non come quella italiana tutte curve e niente voce”. La bella inglese, tra l’altro, lascia da pagare in albergo un conto esorbitante: per due giorni, lei e le dieci persone al seguito (tra cui il padre), hanno trascorso il tempo mangiando pregiate aragoste e bevendo costosissimo champagne francese.
A metà strada della gara, l’ideatore Salvetti pensa già alla serata finale del 3 settembre 1988 all’Arena scaligera, e, soddisfatto dal buon esito ottenuto in Spagna, dichiara: “A Verona ci saranno tutti, ma proprio tutti, i protagonisti dell’estate musicale, anche per festeggiare i 25 anni della mia creatura”. La kermesse procede a gonfie vele anche per quel che riguarda le “gettonature”, con ben quattro italiani fra i primi dieci in classifica tra i partecipanti, anche se in testa risulta Eddy Grant con “Gimme Hope Jo’ Anna” (il brano contro il regime dell’Apartheid del cantautore guyanese-britannico), seguito da Scialpi e Scarlett con “Pregherei”, dagli Afrika Bambaataa con “Reckless”, mentre la rivelazione Betti Villani è sesta con “De nuevo tu” (cover della celebre “Ancora tu” di Lucio Battisti).
E giunge inevitabile il mese di settembre, con la consueta kermesse finale del “Festivalbar”, ospitato nella splendida e maestosa Arena di Verona. I biglietti, tanto per cambiare, sono “sold out” da settimane, con almeno 25 mila presenti nell’anfiteatro e migliaia assiepati nella vicina Piazza Bra. Tantissimi sono i protagonisti dell’infuocata serata conclusiva, che appare sempre di più come un kolossal cinematografico, con tanto di thriller iniziale: Gianna Nannini, annunciata come “star” per l’apertura con un medley di successi, dà forfait per ragioni di salute, con tanto di certificato medico. Lo show parte ufficialmente con Luca Carboni e la sua “Lungomare” (il cantautore emiliano viene premiato per le vendite del suo album eponimo), seguito da Spagna (Every Girl And Boy), Steve Rogers Band, le Bananarama (Love, Truth & Honesty), Climie Fisher (Love Changes), la giovanissima “lolita” Vanessa Paradis (Joe le Taxi), i Novecento (Broadway), Loredana Bertè (La corda giusta), Level 42 (Heaven In My Hands), Black (Wonderful Life). Dopo l’esibizione di Lorella Cuccarini, che omaggia alcune canzoni vincenti dei passati “Festivalbar” (L’estate sta finendo, Ti amo, Fotoromanza, Run To Me, Stasera mi butto), spazio conclusivo della prima parte della serata con Tullio De Piscopo, vincitore nella categoria “Album” con il suo 33 giri “Bello carico”, che propone “Energia compressa” e la famosa “Andamento lento” (lanciata senza troppo clamore al Festival di Sanremo 1988, e poi esplosa letteralmente nella successiva primavera-estate). La seconda parte riparte con Andrea Mingardi (E la radio va), Den Harrow (Born To Love), Nino Buonocore (Con l’acqua alla gola), Michelle (Money, Money, Money), Fiorella Mannoia (Il tempo non torna più), Eros Ramazzotti (In segno di amicizia), Raf (Svegliarsi un anno fa), Tracy Spencer (I Feel For You), Judy Cheeks (I Still Love You), Denovo (Un fuoco), Enzo Avitabile (Punta il naso a Nord), Mandy Smith (Boy And Girl), Mory Kanté (Yéké Yéké), Jovanotti (Gimme Five) e Sabrina Salerno con “All Of Me” e “My Chico”, accolta da irriverenti striscioni (“Sabrina, alzati la gonna”), è il momento di un premio speciale “Europa del Venticinquennale”, riservato a Eros Ramazzotti, ben apprezzato nel Vecchio Continente con l’Lp “Musica è”. I Ciao Fellini vincono nella categoria “giovani”, denominata “Discoverde”, con la loro divertente versione de “La mia banda suona il rock” di Ivano Fossati. Si giunge quindi alle esibizioni dei primi in classifica: quarti sono gli Afrika Bambaataa con “Reckless”, terzo è Eddy Grant con “Gimme Hope Jo’Anna”, secondi sono gli Eighth Wonder con “Cross My Heart”, mentre i vincitori assoluti sono Scialpi e Scarlett (ex vocalist dei Kissing The Pink e dei Living In A Box) con la romantica “Pregherei”, gettonata ben quattro milioni di volte. I due vengono premiati con l’Arena d’Oro di “Verona tutto l’anno”, opera dello scultore Alberto Zucchetta, da parte del sindaco veronese, Prof. Gabriele Sboarina. Scialpi e Scarlett conquistano una vera e propria serie di applausi, urla, fischi di incitamento, così come i Level 42, Jovanotti, Eighth Wonder, Sabrina Salerno ed Eros Ramazzotti.
Il venticinquesimo anno di gara del “Festivalbar” si conferma un successo, sia musicale che televisivo (con una media di ascolti tra i 3 e i 4 milioni di telespettatori). Il “Patron” Salvetti è contento sia per l’ennesima affermazione che per il riconoscimento ottenuto dall’Associazione “Verona tutto l’anno”, per essere riuscito a trasformare un appuntamento estivo in un avvenimento a livello internazionale. L’organizzatore afferma: “Sono soddisfatto perché ormai la mia “creatura” è matura ed è giunta ad un livello tale per cui anche una grande Nazione come l’Unione Sovietica ha inviato degli osservatori per vagliare la possibilità di qualche puntata del “Festivalbar” all’ombra del Cremlino”. Naturalmente, oltre il prestigio della kermesse, a rendere felice Salvetti è anche l’affermazione di quasi tutti i brani scelti per queste “nozze d’argento” della gara: dai brani di Scialpi e Scarlett, Eddy Grant, Eighth Wonder, Betti Villani, Ciao Fellini, nonché per le vendite della compilation contenente 32 successi presentati durante le varie puntate della manifestazione.
Ci ritroviamo la prossima settimana con l’edizione del 1989.
David Guarnieri
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