A malincuore devo scrivere che non sappiamo conservare i ricordi, la storia.
Non sappiamo trasferire ai più giovani quello che è stato fatto nella musica. Intorno ai grandi successi musicali e di costume.
La storia non è sempre e solo la solita. L’Italia ha sempre cantato e se Via Tiburtina fosse in un qualsiasi altro paese, lì ora ci sarebbe un museo.
Si perchè la grande epopea della musica è passata da lì.
C’era la RCA, Etichetta musicale dove tutti hanno cantato e raccontato in musica storie, amori e tanto altro.
La RCA non è stata solo una etichetta discografica, ma un grande laboratorio di idee, dove venivano scoperti giovani ai quali venivano proposte idee da realizzare e successivamente da cantare. Menti che dovremmo sempre ringraziare. Sin dall’inizio quando Micocci mise sotto contratto due giovanissimi. Erano Rita Pavone da Torino e Gianni Morandi da Bologna.
In tanti hanno raccontato del bar all’interno dove prendevano corpo tutte queste idee. Accadeva più li che dietro una scrivania, questa la vera magia. In pochi anni la RCA è diventata importantissima. Iniziano ad approdare in Via Tiburtina nomi che iniziavano ad essere importanti e che poi da lì costruirono il loro successo. Non solo cantanti. Ma all’interno anche Morricone che arrangia quelli che poi diventeranno hit enormi e il maestro Bacalov. Musicisti, turnisti ma anche tecnici in camice bianco a seguire l’andamento e lo stato dei lavori.
La RCA aveva talmente successo che per i giovani creò una sotto etichetta, la ARC. Famosa soprattutto nel periodo beat. La direzione artistica intanto era passata al giovane paroliere di talento Sergio Bardotti. Intanto fuori sostavano giovani che arrivavano alle 8 del mattino e andavano via a mezzanotte. Cercavano di farsi notare, vedere. Cercavano di attirare l’attenzione. Lì dentro c’era gente che sapeva osservare e vedere.
Intanto il tempo fa arrivare gli anni 70, quelli a mio parere più significativi. Ci sono anche Ennio Melis e Lilli Greco che addirittura creano il Cenacolo, sulla Nomentana luogo di incontri e di crescita per gli artisti. con studi di registrazione per provare le nuove idee. Arrivano i De Gregori, Venditti, Dalla, Baglioni, Cocciante e tanti altri.Quanti racconti si potrebbero fare. Mi chiedo veramente perchè li non si è mai creato il museo della RCA. Con la riproduzione del bar, delle sale di registrazione. Pensate che bello dire: oggi vado a far colazione al bar della RCA. Che nel tempo d’oro aveva l’etichetta azzurra tendente allo scuro per i maschi, e rosa per le donne come Nada.
Che peccato. Un vero peccato. Tutto questo si andrà a perdere.
Fabio Martini